“Come è iniziato tutto?” S.H.

Ph Roberto Bertocchi

Altro giro, altra autostrada, altro capitolo!

Caricare l’ibrida anche solo per una scampagnata è sempre un’impresa importante; da una parte io e Didi non abbiamo mai imparato l’arte dell’incastrare nel baule, dall’altra se l’orario della scampagnata prevede anche il pranzo e la nanna di Mini Didi allora gli oggetti si moltiplicano per magia e per dieci minuti buoni avviene “l’urlo dell’elenco”.

“L’urlo dell’elenco” è un botta e risposta parecchio concitato in cui vengono nominati oggetti fondamentali (almeno ritenuti tali) da portarsi dietro per la giornata. Ogni volta è come se dovessimo partire per un mese alla ricerca di antichi tesori mesopotamici… magari un giorno lo faremo, dev’essere un’avventura interessante!

Il viaggio di oggi è più corto e non prevede grande traffico, ma Stephen e il secondo capitolo delle sue risposte alle grandi domande ci guardano dal cruscotto e Didi al primo semaforo sembra chiedersi come mai ancora non abbiamo iniziato a leggere.

Bene e allora partiamo… il titolo è invitante e Hawking sa perfettamente come accaparrarsi tutta la nostra attenzione a partire dalle prime righe, in cui cita Amleto, (con noi certo vince facile). Il riferimento al poter vivere confinato in un guscio di noce e tuttavia ritenersi signore di uno spazio sconfinato credo abbia fatto parte della sua vita ogni secondo, per fortuna Stephen non si è mai arreso.

Ci racconta del popolo Bushongo (di cui mi piacerebbe approfondire la conoscenza) e del loro mito della creazione. Si, perchè i miti della creazione tentano di rispondere alle domande che tutti ci poniamo sull’origine del mondo come lo conosciamo, ma anche Aristotele ci ha provato, Kant ha fatto altrettanto e l’elenco potrebbe essere quasi infinito (come l’universo?).

Tornando al nostro scienziato e al suo pensiero, ci troviamo ancora una volta di fronte ad Einstein e alla teoria della relatività generale e se spazio e tempo sono definiti soltanto all’interno dell’universo non ha senso parlare di un tempo prima dell’inizio di tutto.

Stephen Hawking e Roger Penrose elaborano teoremi geometrici (difficile anche solo il concetto per me e Didi) per dimostrare che, se la teoria della relatività generale di Einstein era corretta, e venivano soddisfatte alcune condizioni ragionevoli, l’universo doveva aver avuto un inizio.

Ci immergiamo nell’idea dell’infinito, ci vogliono una gran fantasia e ottime capacità di crearsi immagini complesse ma non siamo ancora riusciti a farlo che ci imbattiamo nella teoria delle molteplici storie dell’universo di Feynman oggi accettata come dato scientifico. Possibilità e probabilità particolari ci sommergono e ci viene una gran voglia di rivedere il film Sliding Doors… sarà per la prossima nanna di Mini Didi!!!

Il paesaggio cambia, siamo nel Canavese e le vigne crescono, il capitolo complesso si fonde con i cieli tridimensionali della campagna… abbiamo tempo e spazio per riflettere sull’universo e credo che un bicchiere di nettare degli Dei (qui è l’Erbaluce il cui mito è meraviglioso) non possa che aiutare questi pensieri magici.

Lascia un commento